Bonus edilizi e Superbonus: guida alle detrazioni fiscali nel 2024
> Superbonus
La Legge di Bilancio ha stabilito le principali detrazioni fiscali per le opere di riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico per il 2024? Vediamo in sintesi le principali
Bonus edilizi e detrazioni fiscali sono un tema molto caro agli italiani, complice un patrimonio immobiliare nazionale datato, che necessità di interventi di riqualificazione, anche in vista dei requisiti di efficienza energetica per il 2030.
Come ogni anno, è la Legge di Bilancio (l’ultima pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre 2023) a definire quelli che saranno i bonus fiscali di cui gli italiani potranno beneficiare per ristrutturare e riqualificare gli edifici. Al centro delle discussioni, anche per questo 2024, è il Superbonus, misura che fin dalla sua nascita è stata un potente volano per il rilancio dell’economia nazionale, ma soprattutto per il settore dell’edilizia.
Come cambia, quindi, il superbonus 2024? E quali saranno gli altri bonus edilizi di cui si potrà usufruire e chi potrà accedervi?
Superbonus 2024: come cambia il vecchio superbonus 110
Dopo le modifiche apportate alla misura nel 2023, che vedevano un taglio dell’aliquota detraibile dal 110% della spesa sostenuta per i lavori al 90%, il superbonus è stato rivisto anche per il 2024, ancora una volta al ribasso. Dal primo gennaio, infatti, la percentuale della spesa sostenuta per gli interventi di ristrutturazione detraibile scende al 70%, con un ulteriore taglio al 65% già previsto per il 2025.
Ma non è questa l’unica modifica apportata al Superbonus.
Cambiano, infatti, anche i termini di accesso all’agevolazione, così come gli aventi diritto.
Superbonus 2024 al 70%: quali lavori comprende
Come nelle sue precedenti forme, anche il Superbonus 2024 è accessibile a copertura di alcuni precisi interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli immobili, in particolare:
- Efficientamento energetico per mezzo dell’installazione di impianti fotovoltaici, installazione o sostituzione di impianti di climatizzazione, interventi di isolamento termico, purché ne consegua un miglioramento di almeno 2 classi energetiche.
- Interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico.
- Interventi di ristrutturazione edilizia.
Come richiedere il Superbonus 2024
Per poter usufruire del Superbonus 70% previsto per il 2024, oltre a verificare che gli interventi da eseguire rientrino effettivamente in quelli ammessi dall’agevolazione, è necessario:
- Richiedere una valutazione energetica dell’edificio prima di avviare i lavori e una successiva alla loro chiusura.
- Pagare le fatture per i lavori tramite bonifico parlante (bancario o postale) in cui indicare la causale del pagamento e i dati fiscali del beneficiario. È importante considerare che in caso di saldo di una fattura relativa a un intervento finanziato tramite il Superbonus, fa fede la data di pagamento al fine di determinare i termini della detrazione. Ad esempio, se la fattura è datata 2023 ma il pagamento viene effettuato nel 2024, la detrazione fiscale sarà del 70% e non del 90%, come previsto fino al 31/12/2023.
- Conservare la documentazione relativa ai versamenti per i lavori eseguiti
- Indicare le spese sostenute usufruendo del Superbonus nella dichiarazione dei redditi.
Superbonus 2024: cessione del credito e sconto in fattura
Una delle grandi novità introdotte con l’originale Superbonus 110 è stato il meccanismo dello sconto in fattura e cessione del credito, che hanno permesso di ristrutturare e riqualificare gli immobili con il costo dei lavori abbattuto direttamente dall’impresa fornitrice.
Con la nuova formulazione del superbonus 2024 non sarà più possibile richiedere lo sconto in fattura con conseguente cessione del credito, tuttavia il decreto prevede alcune eccezioni per questa modifica. In particolare, lo sconto in fattura è ancora previsto per:
- Gli enti del Terzo settore, le Onlus e le cooperative;
- L’edilizia popolare;
- Interventi di edilizia per i quali i bonifici sono stati eseguiti prima del 17 febbraio 2023 (cessione del credito).
La cancellazione della possibilità di usufruire di sconto in fattura e cessione del credito riguarda anche gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Al contrario, si potrà continuare a beneficiarne nei casi di interventi facenti parte di piani di recupero di patrimoni edilizi o di riqualificazione urbana per i quali il titolo abilitativo sia stato richiesto prima del 30 dicembre 2023.
Superbonus 110% nel 2024: chi ne ha ancora diritto
Se in generale il Superbonus 2024 è sceso al 70%, sono previsti alcuni casi in cui il l’agevolazione fiscale può ancora coprire il 110% della spesa sostenuta. In particolare, si potrà usufruire del Superbonus 110% fino al 31 dicembre del 2025 nel caso di interventi eseguiti sugli immobili ubicati nei territori funestati da eventi sismici dopo il 1° aprile del 2009 nei quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Altri bonus edilizi 2024 per la ristrutturazione
Il Superbonus non è l’unico strumento utile per ristrutturare gli edifici e migliorarne l’efficienza energetica. Come anche negli anni precedenti, esistono altri bonus edilizi 2024 a cui si può accedere per realizzare degli interventi di riqualificazione ottenendo uno sgravio fiscale.
Ecobonus 2024
Rientrante nel pacchetto dei bonus casa 2024, l’Ecobonus 2024 consiste in una detrazione fiscale variabile tra il 50% e il 75% della spesa sostenuta per interventi di efficientamento energetico, suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. La percentuale di spesa detraibile varia a seconda della tipologia di intervento eseguita.
Bonus ristrutturazione 2024
Il Bonus ristrutturazione 2024 consiste in una detrazione fiscale del 50%, per un importo di spesa massimo pari a 96.000€ per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili. Il bonus fiscale riguarda sia i lavori eseguiti su singole unità immobiliari, sia sulle parti comuni dei condomini.
Bonus verde 2024
Confermato anche per il 2024 il Bonus verde, che consente di detrarre il 36% della spesa sostenuta per gli interventi eseguiti sulle aree verdi connesse alle unità abitative. In particolare possono beneficiare della detrazione Irpef i lavori di:
- sistemazione a verde di aree scoperte di immobili già esistenti, realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi;
- realizzazione di giardini pensili e coperture a verde.
Il bonus verde 2024 è applicabile a una spesa massima di 5.000€.
Bonus barriere architettoniche 2024
Confermato, ma con alcune modifiche, anche il Bonus barriere architettoniche 2024. L’agevolazione consiste in una detrazione fiscale del 75% della spesa sostenuta per la rimozione di barriere architettoniche, in particolare per la realizzazione di:
- scale
- rampe
- ascensori
- servoscala
- piattaforme elevatrici.
La scadenza della detrazione è fissata per il 31 dicembre 2025 e viene distribuita in 5 quote annuali di uguale importo.
La detrazione del 75% è applicabile per un importo di spesa massimo che varia a seconda della tipologia di immobile, in particolare:
- 50.000€ per gli interventi eseguiti in edifici unifamiliari e per le unità indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari
- 40.000€ per ciascuna unita abitativa all’interno di un edificio plurifamiliare composto da 2 a 8 unità abitative
- 30.000€ per ciascuna unita abitativa all’interno di un edificio plurifamiliare composto da più di 8 unità abitative.
Ristrutturazioni e Bonus edilizi: il ruolo chiave del general contractor
Orientarsi nel mondo dei Bonus per la ristrutturazione e per la riqualificazione degli edifici non è semplice, soprattutto quando si tratta di grandi progetti che comportano un certo grado di complessità.
Tali attività possono essere gestite da un general contractor: un’impresa che si possa far carico non solo delle opere di ristrutturazione edilizia, ma anche di tutte le pratiche relative all’ottenimento dei bonus fiscali.
Le Fonti Group, General Contractor attivo nel settore della riqualificazione immobiliare e dell’efficientamento energetico, è specializzato anche in servizi che spaziano dalla building automation alla cybersecurity, passando per il waste management, la gestione di comunità energetiche rinnovabili e la gestione distribuita di energia, per la realizzazione di smart building efficienti, sicuri e in grado di migliorare la qualità di vita all’interno degli edifici.
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Agosto 26, 2023
PNRR: quali opportunità di finanziamento per la riqualificazione edilizia
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Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un volano importante di investimenti utili anche per elevare l’efficienza energetica in edilizia. Ecco le novità apportate e lo scenario prossimo
Tra le opportunità sostenute dal PNRR c’è anche il suo ruolo nel fare efficienza energetica in edilizia. Quanto sia importante la riqualificazione edilizia lo ricorda la Commissione Europea: gli edifici nell’UE sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra.
Proprio pochi giorni fa il Parlamento Europeo, il Consiglio e la stessa Commissione UE hanno trovato un accordo sulla Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), conosciuta anche come Direttiva “Case Green”: oltre a stabilire che dal 2030 i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, il testo (in attesa di approvazione formale), fissa un obiettivo ambizioso in termini di riduzione dei consumi da parte del patrimonio esistente.
Come si legge nella nota della stessa Commissione UE, ciascuno Stato membro adotterà il proprio percorso nazionale per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Le misure nazionali dovranno garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni. Tra queste l’idea di stabilire piani nazionali di ristrutturazione degli edifici e programmi di passaporti per la ristrutturazione degli edifici per guidare i proprietari di edifici nelle loro ristrutturazioni graduali verso edifici a emissioni zero.
Tutto questo avrà effetti importanti sulle decisioni e le norme relative anche per l’Italia, che ha da poco rimodulato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Vediamo come.
Pnrr e riqualificazione edilizia: da dove si è partiti e le nuove disposizioni
Partiamo dal PNRR e da quanto dispone per una profonda azione di efficienza energetica degli edifici, consapevoli che gli edifici italiani rappresentano quasi la metà dei consumi energetici del Paese.
Per rinnovare un patrimonio energeticamente inefficiente, oltre che datato, serve una pianificazione di interventi tali da rinnovare il patrimonio esistente, partendo dalla riqualificazione edilizia.
“L’Ecobonus e Sismabonus fino al 110% sono misure per finanziare la ristrutturazione energetica e sismica degli edifici residenziali, compresa l’edilizia sociale”, riporta il sito ufficiale per il PNRR, Italia Domani, dove sono presenti le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Tale piano ha posto oltre 15 miliardi di euro per attuare quattro misure valide per l’efficienza energetica degli edifici:
- 13,95 miliardi di euro per finanziare la ristrutturazione energetica e sismica degli edifici residenziali, compresa l’edilizia sociale;
- 411 milioni di euro per intervenire su uffici, tribunali e cittadelle giudiziarie;
- 800 milioni di euro per realizzare circa 195 nuovi edifici scolastici;
- 200 milioni di euro per sostenere lo sviluppo di 330 km di nuove reti di teleriscaldamento efficiente.
Cosa prevede il nuovo PNRR italiano
Il Governo in carica ha presentato un Piano nazionale di ripresa e resilienza modificato che ammonta ora a 194,4 miliardi di euro e comprende 66 riforme, sette in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti.
Le missioni sono aumentate, da sei a sette: esse includono la riqualificazione dei lavoratori (pubblici e privati), “per l’innalzamento delle competenze in materia di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Proprio in tema di efficienza energetica in edilizia, viene istituito un fondo di 1,381 miliardi di euro per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia residenziale e popolare e degli appartamenti privati in condomini. “La misura verrà attuata attraverso uno strumento finanziario”, si legge nel documento.
Inoltre, il Piano prevede 238 milioni di euro aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing e per confermare l’ambizione di creare 60mila nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026. A queste misure si aggiungono anche 921 milioni di euro per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l’estensione del tempo pieno. La misura – si legge nel documento – consentirà di realizzare i metri quadri previsti nonostante l’incremento dei costi.
Superbonus e le altre detrazioni
Resta da comprendere che fine farà il Superbonus, la più importante misura incentivante della riqualificazione edilizia: nel 2024 passerà al 70% – sempre che in Legge di Bilancio non cambi nulla. Il Super-sisma bonus 110 avrà una deroga, prevista dal Governo e varata dal Parlamento per la ricostruzione degli edifici privati nelle quattro regioni colpite dal terremoto di sette anni fa (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria). Ciò consentirà fino a tutto il 2025 la possibilità di beneficiare della misura incentivante in abbinamento sia alla cessione del credito d’imposta che allo sconto in fattura.
Per il momento va segnalato che Super Ecobonus 110% al 31 ottobre 2023 ha coinvolto più di 438mila edifici per un totale di investimenti che sfiora i 94 miliardi di euro (dati ENEA).
Oltre al superbonus 70% si potrà contare per tutto il 2024 del bonus ristrutturazioni edilizie (bonus casa) al 50% su un limite di spesa di 96mila euro, limite valido anche per il sisma bonus, valido anch’esso per tutto l’anno prossimo. Rimarrà invece fino al 2025 il bonus barriere architettoniche (pari al 75% delle spese sostenute).
Il ruolo del general contractor
Come abbiamo visto, il nuovo anno si preannuncia ancora ricco di attese, non solo per l’effetto indotto dal PNRR, ma anche dagli altri incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione edilizia. Ecco, allora, che resta centrale la figura del general contractor. Si tratta di una entità che stipula un contratto con altre organizzazioni o enti per la fornitura di servizi o prestazioni d’opera. È la figura scelta dal committente finale per ottimizzare tutti i processi di costruzione, una sorta di “direttore d’orchestra” che controlla tempi e costi, richiede i bonus e gli incentivi necessari all’operazione e fa in modo che il progetto venga condotto a termine con successo.
In questo contesto, Le Fonti Group Società Benefit assume un ruolo centrale.
Grazie alla sua esperienza nel settore, ai servizi innovativi che propone, alla trasparenza nella comunicazione (garantita dall’essere quotata in Borsa) e all’adozione di un metodo certificato con 2 step di controllo sia dal punto fiscale sia sul fronte immobiliare impiantistico, con processi certificati da Ernst & Young, Le Fonti Group è in grado di seguire proprietari, condomini ed enti pubblici nel processo di riqualificazione energetica dalla A alla Z. L’azienda si occupa di tutto l’iter autorizzativo, delle richieste di incentivi e finanziamenti, del controllo e direzione lavori fino a servizi innovativi che riguardano ad esempio la building automation, il controllo dei consumi energetici, la tutela della privacy e dei dati personali, una migliore gestione dei rifiuti e così via.
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