Telemedicina e Servizi condominiali di assistenza alla persona
Nell’epoca storica in cui stiamo vivendo, siamo ormai abituati a parlare di digitalizzazione e smartizzazione, soprattutto in funzione di determinati ambiti applicativi: edilizia pubblica e privata, abitativa o commerciale, mobilità, automazione industriale, ecc. Tuttavia, il digitale e nuove tecnologie quali Big Data, Intelligenza Artificiale o Deep Learning – solo per citarne alcuni dei nomi ormai di dominio comune – stanno influenzando molti altri aspetti della nostra vita quotidiana, salute, sanità e cura della persona non sono esclusi.
A questo proposito, si parla sempre più spesso di Telemedicina: un nuovo approccio all’assistenza sanitaria, che si affianca – e non sostituisce – alla medicina tradizionale, il cui sviluppo ha subito una rapida accelerazione a causa della recente pandemia.
Telemedicina: cosa si intende
La telemedicina sfrutta la tecnologia per fornire assistenza sanitaria a distanza, consente ai medici e al personale sanitario di offrire cure ai pazienti tramite devices quali computer e smartphone.
Oggi, la telemedicina è utile per diagnosticare problemi sanitari minori, scambiare informazioni su trattamenti domiciliari, effettuare controlli post-trattamento o follow-up per malattie croniche, trasmettere prescrizioni velocemente e mantenere il contatto tra medico e paziente fuori dagli orari di ricevimento o quando il paziente non può lasciare casa, ma le previsioni per il prossimo futuro ne proiettano il potenziale ancora più in là.
Telemedicina in Europa e Italia: un mercato in crescita
Nel periodo pre-Covid19, nel vecchio continente, soltanto in Inghilterra, Irlanda e Paesi del Nord Europa, la telemedicina era già regolarmente utilizzata come strumento di assistenza sanitaria, mentre in Italia l’utilizzo del servizio registrava numeri molto bassi.
In Italia, l’introduzione ufficiale della telemedicina nel Servizio Sanitario Nazionale è avvenuta nel dicembre del 2020, con la ratifica del Ministero della Salute durante la Conferenza Stato-Regioni, dove sono state stabilite le linee guida che disciplinano le visite, i consulti, l’emissione di referti e la teleassistenza. Linee guida nelle quali la telemedicina viene definita come una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località.
Secondo i dati raccolti nello studio Innovative Business Models Powering the Telehealth Market in Europe di Frost & Sullivan, il mercato europeo della telemedicina nel 2020 valeva 6,53 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 29,4% e, secondo le stime, raggiungerà i 20 miliardi entro il 2025. Il comparto delle visite virtuali mostra un tasso di crescita annuo ancora più elevato, pari al 41,2%, per un valore di 8,43 miliardi di dollari previsto entro il 2025. Inferiore, invece, è la previsione di crescita del mercato del monitoraggio remoto dei pazienti, che toccherà i 3,15 miliardi.
Telemedicina: PNRR e finanziamenti per incentivare l’assistenza sanitaria domiciliare
Tale crescita, tanto in valore di mercato quanto in efficacia, sarà possibile anche grazie agli importanti investimenti dei quali il settore della telemedicina italiana sta beneficiando. Nel corso della Conferenza tra Stato e Regioni, tenutasi il 21 settembre 2023, è stato dato un parere positivo al decreto che regola la distribuzione delle risorse finanziarie dedicate alla telemedicina, assegnando 750 milioni di euro al settore con l’intento di raggiungere almeno 200.000 utenti. Figura cruciale è l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, Agenas, designata a ricevere 50 milioni di euro per gestire gli investimenti e valutare i progetti proposti dalle varie regioni italiane.
In aggiunta, Regioni e Province Autonome beneficeranno di oltre 432 milioni di euro, destinati a soddisfare le specifiche necessità della telemedicina. Un decreto di settembre 2022 ha definito le procedure per l’implementazione delle soluzioni di telemedicina, enfatizzando la necessità per ciascuna regione di creare un Piano Operativo dedicato. Queste misure fanno parte della Missione 6 del Pnrr, che mira a potenziare il Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’evoluzione della telemedicina, guardando in particolar modo ai pazienti affetti da patologie croniche.
Telemedicina e servizi condominiali: smart building e dati a supporto dell’assistenza sanitaria
L’aumento dei costi della sanità e la riduzione di investimenti nei servizi sanitari pubblici rispetto al PIL rappresentano, oggi, una potente spinta alla diffusione della telemedicina.
I servizi di telemedicina sono un potente strumento per ridurre i costi sanitari e aumentare l’efficienza degli interventi. Le visite da remoto, in particolare, possono fornire risposte immediate al paziente, ridurre l’affollamento nei pronto soccorso e, conseguentemente, dei tempi di attesa.
L’importanza dei dati per promuovere nuovi modelli di sanità domiciliare
La telemedicina consente di introdurre nuove strategie di intervento, assistenza e cura del paziente, grazie all’uso intensivo dei dati. Il periodo pandemico ne è stato la prova: durante l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid19, il settore sanitario ha trovato un sostegno fondamentale nella tecnologia, specialmente attraverso la telemedicina e i dati.
E proprio i big data e l’analisi avanzata di questi dati sono lo strumento grazie al quale sarà possibile sbloccare il grande potenziale della telemedicina.
Nell’ambito sanitario, infatti, la raccolta, l’analisi e l’utilizzo accurato dei dati diventano lo strumento grazie al quale comprendere nel dettaglio le condizioni dei pazienti, eseguire diagnosi precise, ma anche individuare i fattori determinanti per la diffusione delle malattie, prevenendole.
Ancora una volta la raccolta e l’analisi dei dati sono ciò che rende possibile il monitoraggio e l’assistenza da remoto dei pazienti con disturbi cronici, ad esempio, oppure dei degenti dimessi, con terapie e trattamenti personalizzati. Questo approccio consentirà uno sgravio sulla sanità territoriale, consentendo un monitoraggio più accurato dei soggetti fragili, migliorando in generale l’efficacia dell’assistenza sanitaria.
La telemedicina come servizio condominiale
L’introduzione della telemedicina e dell’assistenza medico-sanitaria a distanza alla persona all’interno dei servizi condominiali rappresenta uno step evolutivo estremamente positivo nell’ambito dell’innovazione digitale. La sinergia tra assistenza sanitaria e digitale promette di trasformare il modo in cui gli abitanti dello smart building ricevono cure mediche e assistenza nel contesto della propria abitazione, specialmente in strutture residenziali condivise come i condomini.
Attraverso l’impiego di tecnologie digitali avanzate, la telemedicina offre un accesso semplificato e potenzialmente immediato a servizi sanitari, eliminando le barriere fisiche che spesso separano i pazienti dai fornitori di cure. Integrando questi servizi direttamente negli ambienti condominiali, si può migliorare notevolmente la qualità della vita degli abitanti, offrendo assistenza personalizzata e continua, indispensabile, ma oggi spesso inaccessibile, per anziani, persone con disabilità o chiunque necessiti di monitoraggio regolare.
Applicazioni di questo tipo sono tutt’altro che futuristiche. Anche in Italia esistono oggi esempi virtuosi di senior co-housing, ovvero complessi residenziali evoluti, composti da più appartamenti e stanze, che ospitano persone over 65 sole o fragili, che godono della necessaria e fondamentale assistenza sanitaria, grazie alla telemedicina. Attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie digitali e i dati, il personale preposto può monitorare i comportamenti tipicamente rischiosi per gli anziani o individuarne di anomali, tenerne sotto controllo i parametri vitali, quali pressione o il peso, in modo da gestire in modo semplice le terapie di pazienti cronici e prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza di altre patologie.
Perché modelli di questo tipo possano diffondersi è necessario affidare i propri progetti ad aziende capaci di innovare sfruttando le più evolute tecnologie offerte dalla digitalizzazione. Scegliere di affidarsi a un General Contractor come Le Fonti Group garantisce non solo una gestione esperta e innovativa dei progetti di building automation, ma significa predisporsi oggi alle necessità di domani.
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